Nella scienza è possibile trovare il colore marrone in
numerosi ambiti.
Partiamo dalla fisica e dalle radiazioni luminose: come
abbiamo già detto, il marrone è una variante dell’arancione, colore dello
spettro visibile che ha frequenza 484-508 THz e lunghezza d’onda che va
dai 590 ai 620 nm. Il marrone non compare nell’arcobaleno, poiché non è
possibile regolare l'intensità della luce solare responsabile dell'arcobaleno
stesso.
Le radiazioni dello spettro solare |
In altri ambiti, possiamo trovare il marrone scuro come
colore di diversi elementi naturali. Eccone alcuni:
Il colore della pelle umana può variare dall’incolore
(apparendo rosata a causa dei vasi sanguigni) al marrone scuro, ed è
determinato dalla melanina, pigmento che causa la colorazione. Il colore più
chiaro o più scuro non dipende, come si può pensare, da una concentrazione più
elevata di questa sostanza, quanto piuttosto dalla presenza nei vacuoli che la
contengono. Le cellule degli individui con la pelle scura hanno la melanina
dispersa nel citosol (ovvero il liquido che si trova all’interno delle cellule),
gli individui con la pelle chiara invece la melanina racchiusa in vacuoli
(organuli cellulari delimitati da una membrana propria e contenenti il liquido
vacuolare). In
generale, persone che hanno antenati provenienti da regioni soleggiate hanno
pelli più scure di persone con antenati da regioni meno soleggiate, a causa
dell’adattamento evolutivo.
I chicchi del caffè sono spesso associati al colore marrone
scuro, ma questo tuttavia non è il loro colore naturale, ma è dovuto alla
tostatura (torrefazione). Processo simile riguarda il cacao, che tuttavia
presenta un colore naturale tendente al rosso.
Chicchi di caffè con la colorazione originaria e in seguito a vari gradi di torrefazione. |
Marrone scuro è anche il colore del pericarpo (buccia) della
castagna, frutto che tra l’altro ha dato il nome al colore.
Sughero |
Marrone è il colore della corteccia di molti alberi. Con
corteccia spesso si intende l’intero insieme delle parti superficiali del
tronco, costituito prevalentemente da cellule vegetali lignificate, che danno
la colorazione brunastra, che può variare a seconda della tipologia delle
piante. La corteccia è formata prevalentemente da un particolare tipo di
tessuto cellulare, detto periderma. Viene prodotto dal fellogeno o cambio
subero-fellodermico, un'area meristematica che si origina nella
regione periferica degli organi predisposti a crescita secondaria. L'attività
del fellogeno porta alla produzione del sughero (anch’esso di colore
arancio-bruno) nella regione esterna e del felloderma internamente.
Il sughero è formato da cellule morte a maturità, con pareti cellulari
impregnate di suberina ed altre sostanze impermeabili che aiutano a
ridurre l'evaporazione. Il felloderma è un tessuto parenchimatico con funzione
di immagazzinamento.
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