lunedì 19 dicembre 2016

Step 23: Un colore "selvaggio"

Un colore “selvaggio” è un colore in grado di evocare sensazioni pre-razionali. Le associazioni che si fanno possono poi essere ricondotte a motivazioni razionali e sensate, ma il primo impatto è assolutamente intuitivo.

Il più antico ritratto noto di
Francesco d'Assisi, realizzato da
Cimabue (Basilica di San Francesco,
Assisi, 1278 circa)
Ecco perché, come nel post 21, mi occupo del colore marrone scuro legato al saio dei frati francescani. Il colore non è stato scelto, è semplicemente uno dei colori che è possibile ottenere fabbricando un abito di lana grezza. Si pensa che il colore originario associato all’ordine fosse anche il grigio cinerino, un altro colore comune della lana grezza. Ma tuttavia, anche nelle rappresentazioni iconografiche del periodo, San Francesco d’Assisi e i frati del suo ordine sono sempre raffigurati con un saio di colore marrone o marrone scuro. Questo perché è un’associazione immediata, il collegamento con il colore avviene spontaneamente. Il marrone non è un colore “nobile”, e, anche grazie al suo utilizzo in questo ambito, è spesso associato ai valori di povertà e umiltà.


Fra Cristoforo a colloquio con Don
Rodrigo, illustrazione per "I
Promessi Sposi"
Il saggio “I colori simbolici: origini di un linguaggio universale” approfondisce questo aspetto riguardo il marrone, sottolineando il suo valore simbolico anche nel personaggio di Fra Cristoforo dei “Promessi Sposi”.*

*Giovanni D'Aloe, "I colori simbolici: origini di un linguaggio universale", p. 94, Il Segno dei Gabrielli Editori, San Pietro in Cariano (VR) 2004.

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