mercoledì 2 novembre 2016

Step 6: I colori nella scienza

Nella scienza è possibile trovare il colore marrone in numerosi ambiti.

Partiamo dalla fisica e dalle radiazioni luminose: come abbiamo già detto, il marrone è una variante dell’arancione, colore dello spettro visibile che ha frequenza 484-508 THz e lunghezza d’onda che va dai 590 ai 620 nm. Il marrone non compare nell’arcobaleno, poiché non è possibile regolare l'intensità della luce solare responsabile dell'arcobaleno stesso.

Le radiazioni dello spettro solare


In altri ambiti, possiamo trovare il marrone scuro come colore di diversi elementi naturali. Eccone alcuni:

Il colore della pelle umana può variare dall’incolore (apparendo rosata a causa dei vasi sanguigni) al marrone scuro, ed è determinato dalla melanina, pigmento che causa la colorazione. Il colore più chiaro o più scuro non dipende, come si può pensare, da una concentrazione più elevata di questa sostanza, quanto piuttosto dalla presenza nei vacuoli che la contengono. Le cellule degli individui con la pelle scura hanno la melanina dispersa nel citosol (ovvero il liquido che si trova all’interno delle cellule), gli individui con la pelle chiara invece la melanina racchiusa in vacuoli (organuli cellulari delimitati da una membrana propria e contenenti il liquido vacuolare). In generale, persone che hanno antenati provenienti da regioni soleggiate hanno pelli più scure di persone con antenati da regioni meno soleggiate, a causa dell’adattamento evolutivo.

I chicchi del caffè sono spesso associati al colore marrone scuro, ma questo tuttavia non è il loro colore naturale, ma è dovuto alla tostatura (torrefazione). Processo simile riguarda il cacao, che tuttavia presenta un colore naturale tendente al rosso.

Chicchi di caffè con la colorazione originaria e in seguito a vari gradi di torrefazione.

Marrone scuro è anche il colore del pericarpo (buccia) della castagna, frutto che tra l’altro ha dato il nome al colore.


Sughero
Marrone è il colore della corteccia di molti alberi. Con corteccia spesso si intende l’intero insieme delle parti superficiali del tronco, costituito prevalentemente da cellule vegetali lignificate, che danno la colorazione brunastra, che può variare a seconda della tipologia delle piante. La corteccia è formata prevalentemente da un particolare tipo di tessuto cellulare, detto periderma. Viene prodotto dal fellogeno o cambio subero-fellodermico, un'area meristematica che si origina nella regione periferica degli organi predisposti a crescita secondaria. L'attività del fellogeno porta alla produzione del sughero (anch’esso di colore arancio-bruno) nella regione esterna e del felloderma internamente. Il sughero è formato da cellule morte a maturità, con pareti cellulari impregnate di suberina ed altre sostanze impermeabili che aiutano a ridurre l'evaporazione. Il felloderma è un tessuto parenchimatico con funzione di immagazzinamento.

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