domenica 6 novembre 2016

Step 7: I colori nel cinema

Il colore marrone non è certo una presenza dominante nei titoli dei film, e tanto meno il marrone scuro, che pare apparire nei titoli di sole tre opere: due film americani per la televisione (uno del 1957 e uno del 1964) e “Dark Brown Eyes”, corto canadese del 2016, della durata di otto minuti, su una ragazza che combatte contro i pregiudizi relativi alla religione islamica.

Copertina dell'edizione
DVD de "L'uomo
dall'abito marrone" per la
Agatha Christie
Collection
Allargando il campo al colore marrone, i risultati aumentano, ma non di molto, e in alcuni titoli il termine “Brown” è parte del nome di un personaggio (“Jackie Brown” di Quentin Tarantino).

Tra gli altri film, troviamo “L’Uomo dall’Abito Marrone”, film per la TV del 1989, tratto dall’omonimo romanzo di Agatha Christie, in cui una ragazza è presa nel mirino da un assassino per aver trovato dei diamanti rubati e nascosti nella cabina di una nave. L’uomo dall’abito marrone del titolo è un personaggio che, all’inizio della storia, perde un foglietto che indirizzerà la protagonista verso la cabina e i diamanti.

Brown Sugar” è una commedia romantica del 2002, diretta da Rick Famuyiwa. Parla della relazione tra la vicedirettrice di una rivista musicale che si occupa di Hip Hop e uno scopritore di nuovi talenti per una casa discografica. Il titolo del film, oltre a contenere una citazione musicale (può essere un riferimento all’omonima canzone dei Rolling Stones, famosissima, ma anche “Brown Sugar (Extra Sweet)”, pezzo rap presente nella colonna sonora), è stato scelto anche perché i protagonisti del film sono interpretati da due attori afroamericani.

La Color Palette de "Il
Re Leone", della Disney
Se invece estendiamo il discorso, oltre che al titolo, anche alle tonalità di colore prevalenti in un film, il panorama diventa più ampio. Il marrone è un colore caldo, ed è molto presente in film che usano, appunto, colori caldi, come giallo, rosso e arancione. Un esempio è “Il Re Leone” della Disney, film d’animazione del 1994 diretto da Roger Alles e Rob Minkoff. Essendo ambientato nella savana africana, e avendo come protagonista un leone, la sua palette è composta quasi esclusivamente di colori caldi, tra cui appunto il marrone e il marrone scuro. Questi colori si possono trovare, oltre che negli sfondi, anche nella criniera del protagonista, il leone Simba (anche se in questo caso il colore tende più al rosso), nella pelliccia del principale antagonista, Scar, e in quella del facocero Pumbaa, uno dei principali alleati del protagonista.

Il marrone compare nella palette anche di entrambe le versioni cinematografiche de “La fabbrica di Cioccolato”, anche se non come un colore prevalente come potrebbe sembrare dal titolo e dal tema trattato. Se nella prima versione (quella di Mel Stuart del 1971) i colori risultano generalmente più chiari e allegri, in quella di Tim Burton del 2005 le tonalità sono molto più vicine al grigio e al blu, come tipico delle opere di questo regista. Nonostante ciò, il cioccolato e il suo colore marrone sono comunque presenti. Scena emblematica è, in entrambi i film, quella del fiume di cioccolato, appena il gruppo dei protagonisti entra nella fabbrica.


Cambiando completamente genere, un altro film nella cui palette sono molto presenti il marrone e le sue varianti è “La Finestra sul Cortile” di Alfred Hitchcock del 1954. I colori della stanza in cui si trova il protagonista e del muro in cui si trovano le finestre in cui lui guarda dalla sua tendono molto al marrone scuro, pur non essendo colori particolarmente caldi. Anche in alcune delle scene più buie, il marrone è comunque presente.

La Color Palette de "La Finestra sul Cortile" di Alfred Hitchcock

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